Aurea mediocrità e aristocrazia dei veggenti

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Ora più che mai il nuovo è morto.

Tutti sanno tutto di tutto mentre i nuovi becchini della cultura contemporanea insozzano le mani dei loro lettori con inchiostri inquinanti.

E’ vero: le idee nuove nella storia di questo nostro minimo pianeta, sperduto ai confini della Galassia, hanno sempre avuto tempi difficili nel loro cammino e non ci sembra elegante elencare i metri di corda e i quintali di legname impiegati a combatterle... oggi gli strumenti sono più sofisticati: di natura chimica, promossi e venduti al suono di eleganti spot radiofonici e televisivi oppure i soliti media... cortigiane servili di un bordello in festa.

Il nuovo e la qualità spirituale oggi più che mai vengono "attaccate" in modo elegante: sono ignorate o vengono classificate con un’etichetta, a volte abbandonate in qualche polveroso museo.

Scriveva Wassily Kandinsky nel 1912: 

"Il mondo spirituale è dominato da due leggi antichissime ed eternamente giovani: 

1) il timore del nuovo, l’odio contro ciò che non è mai stato sperimentato 

2) la fretta di applicare a questo nuovo, a questo non sperimentato, un’etichetta che ne uccida la vita. 

Il maligno si rallegra, egli ride, poiché queste leggi sono i fiori più belli del suo fetido giardino".

I critici armati di elegante sufficienza retorica naturalmente chiosano Kandinsky, scrivono e discutono di lui con la stessa attenzione che dedicano ai risultati delle partite di calcio o alla ricetta del ristorante più "in" del momento. Parlare di aristocrazia in una società impostata ad una aurea mediocrità, dove si tende a livellare tutto in un Limbo impersonale... è fuori luogo.

Del resto nel linguaggio comune, anche tra artisti, non si parla di valori spirituali, né di qualità: piuttosto si discute con farisaico intellettualismo di "pitture materiche", "astrazioni perimetrali", "proiezioni psico-patologiche" e così via. Ridicolo, demenziale... con il beneficio che il "demenziale" fa moda.

La qualità, i valori spirituali sono beni invisi, pericolosi: potrebbero portare cambiamenti, ... forse una rivoluzione. E poi non c’è tempo per beni spirituali poiché il materialismo richiede ben altri ingredienti per perpetrarsi. Questa considerazione non è nuova se si legge ciò che il pittore Franz Marc ha scritto nelle prime pagine dell’Almanacco del Cavaliere Azzurro (1912): "E’ strano come per la valutazione dei beni spirituali e dei beni materiali gli uomini si servano di criteri completamente diversi. Se qualcuno, ad esempio, conquista per la sua patria una nuova colonia, tutto il paese lo accoglie con giubilio e inni. Nessun indugio, nessuna esitazione e si corre a prendere possesso della colonia. Uguale giubilio saluta le conquiste della scienza. Se invece qualcuno si propone di donare alla propria patria un nuovo bene esclusivamente spirituale, costui può star certo che nella maggior parte dei casi un tale dono verrà respinto con sdegno iracondo e guardato con sospetto. In tutti i modi si cercherà di toglierlo di mezzo; anzi, se appena fosse permesso, non si esiterebbe a condannare al rogo il donatore. Non è un fatto terribile?"

L’artista, il veggente dell’universo estetico, non ha spazio in un mondo superficiale fatto di modelli puramente commerciali dove tutto viene fagocitato con foga nevrotica ed in modo superficiale, sia esso Beethoven, Tiziano, Hermann Hesse o le patacche che vengono usate furbescamente per adescarti all’acquisto.

L’artista, il veggente dell’universo estetico, spesso viene indotto persino a dimenticarsi del proprio ruolo.

"L’artista occupa un ruolo enorme nell’innalzamento della realtà del giorno d’oggi e nella creazione di quella di domani..." scrive il filosofo L. Ron Hubbard "... dato che l’artista si occupa di realtà future, egli ricerca sempre dei miglioramenti o dei cambiamenti nella realtà esistente. Giorno dopo giorno, postulando le nuove realtà del futuro, l’artista realizza una rivoluzione pacifica... una cultura è grande quanto lo sono i suoi sogni, ed i suoi sogni sono sognati dagli artisti."

Il Ritorno di Re Arcobaleno, un balenio di colori che dissolva il grigiore ambientale e mentale... i Giardinieri Gentili, un guizzo di colore vivo, vivo di verde e di fiori che faccia rinascere la vita...

una Cospirazione, la nostra cospirazione dove anche tu sei invitato... la decisione di imboccare una nuova strada, il percorso dei sogni e della fantasia... la rinascita dell’artista dopo il Medio Evo di fine millennio... un nuovo gioco, nuovi spazi, nuove intuizioni e creazioni.

Aurea mediocrità o aristocrazia dei veggenti?.  (Pier Paderni - Ludimagister)